Esame superato, Maurizio Medico ottiene la qualifica di allenatore di terzo grado

08-07-2025 16:12 -

L'attesa comunicazione, con l'esito dell'esame per il conseguimento della qualifica di Allenatore di terzo grado, è finalmente arrivata: “al termine della prova di valutazione, sei stato ritenuto idoneo”. Fresco della conferma come direttore tecnico del settore femminile di Riviera Samb Volley, Maurizio Medico ha ricevuto nelle ore scorse la notizia del superamento dell'esame effettuato il 19 giugno a Cavalese. Una grandissima soddisfazione per lui ma anche per tutta la società rossoblu, un obiettivo raggiunto che ha un sapore davvero particolare per diversi motivi.
Il corso di Cavalese – scrive Maurizio Medico nella presentazione della tesina presentata all'esame – ha segnato per sempre la mia esistenza, nel bene e nel male, perché mi ha permesso di ritrovare la spinta che cercavo, ma contemporaneamente ho perso una delle persone più importanti della mia vita, mio padre. La vita dà, la vita prende”. Il 21° corso 3G, al quale ha partecipato Maurizio Medico insieme a Rocco Netti, si era svolto il giugno scorso a Cavalese e proprio in quei giorni per l'allenatore e direttore tecnico rossoblu aveva subito la grave perdita del padre. La prima sessione d'esame, per i partecipanti al corso, si era tenuta il 24 marzo scorso (ed in quell'occasione Rocco Netti aveva ottenuto la qualifica di allenatore di terzo grado) ma, come previsto dal regolamento, Maurizio Medico ha aspettato la successiva sessione per effettuare l'esame perché gli impegni pressanti come tecnico e direttore tecnico del settore femminile con Riviera Samb non gli permettevano di predisporre prima il progetto (tesina) da presentare per l'esame.
Già durante il corso – spiega – prevedevo la difficoltà di presentare il progetto nei tempi previsti, così al termine del corso stesso ho chiesto la possibilità, visto che il regolamento lo consente, di poter consegnare il progetto in altro momento, in accordo con il responsabile del settore formazione. Gli impegni con la società mi portavano via troppo tempo, d'estate con la programmazione della stagione successiva è complicato, quando inizia il campionato ancora di più, l'unico periodo nel quale sapevo di avere un po' più tempo era tra Natale e gennaio, quando si fermano i campionati e ci sono solo tornei”. Però all'inizio non è stato affatto facile. “Inizialmente ho faticato moltissimo – prosegue Maurizio Medico – ho avuto anche momenti di sconforto perché non riuscivo a partire. Lo spirito che mi ha mosso e che mi ha dato l'enorme spinta è stato farlo per mio padre, ero a Cavalese quando è morto, sono tornato giù per il funerale e poi il giorno dopo sono ripartito. E' quello che mi ha dato la spinta, una volta iniziato è stato tutto più facile”.
“Allenamento della fase battuta – punto con particolare riferimento all'organizzazione della difesa” il progetto con cui si è presentato all'esame. “Desidero che questo progetto diventi per me uno strumento per costruire le prossime stagioni, un aiuto per ripartire e dare vita alle nuove squadre e alla loro programmazione” scrive il tecnico rossoblu nell'ultimo capitolo del suo progetto nel quale, in conclusione, fissa anche un importante obiettivo: “essere una persona migliore, un allenatore più attento e empatico perché il mio compito non è solo quello di ideare allenamenti con esercizi ad hoc, di studiare l'avversario per trovare la tattica più efficace, oppure programmare il lavoro fisico per far rendere di più l'atleta, l'allenatore è tanto di più, è un leader, un punto di riferimento, pronto ad aiutare nel momento del bisogno, mettendosi sempre in discussione e ricercando il confronto in ogni situazione e senza pregiudizi”.
In altre parole quello che Maurizio Medico rappresenta da anni per tantissime ragazze che hanno vestito e vestono la maglia rossoblu ma anche per la società. Che non può che rallegrarsi ed essere orgogliosa per il risultato e l'obiettivo raggiunto dal proprio direttore tecnico.